La storia della sezione

Nel 1976 un gruppetto di escursionisti e alpinisti si ritrovò, dopo alcune gite fatte insieme, in una stanzetta del Bar “Giordan” per interrogarsi se non fosse il caso di riunirsi con qualche legame in più. Leo Migliorini, il promotore, frequentava allora saltuariamente in Val Grande di Lanzo Giampiero Motti e una volta chiese consiglio al celebre alpinista su cosa fare per non disperdere tutte quelle energie. Immaginerete la risposta quando poco tempo dopo iniziò il lungo cammino del CAI Pianezza come sottosezione di Alpignano, al tempo una delle più grandi sezioni della zona. Alpignano ci accolse benevolmente e è doveroso ricordare come sia stata la sezione madre di alcune delle attuali sezioni CAI della bassa Val di Susa.

Dopo circa un anno, quando la sottosezione di Pianezza aveva mosso timida­mente i primi passi, Leo per ragioni di lavoro diede le dimissioni da Reggente, dopo aver trovato in Nino Milano la persona adatta a subentrargli nel non facile incarico. Nino, dapprima un po’ titubante, ma poi incoraggiato da un Consiglio Direttivo pieno d’entusiasmo, si lanciò in quello che fu un momento decisivo per la piccola sottosezione di Pianezza. Tre anni dopo, nell’autunno del 1979, la Sottosezione ricevette infine il parere favorevole dalla Sede Centrale alla richiesta di passaggio a Sezione, avanzata dai 108 Soci maggiorenni complice il beneplacito della sezione di Alpignano.

Dotato di spirito goliardico e trascinatore, Nino Milano, primo Presidente sezionale, seppe con “slancio pionieristico” e “dedizione continua” portare il CAI Pianezza a livello di Sezione, gestendo poi con passione i primi cinque anni di Presidenza (dal 1979 al 1984). I soci, in questa fase di crescita “tumultuosa” sotto la sua spinta, passarono da 70 a 270. Fin da quei primi anni si affiancò a Nino Germano Graglia, che rivestì nel periodo l’incarico di vice presidente.

chi siamo 2

Fin dal 1977 (secondo anno delle nostre attività di sottosezione), per merito di alcuni soci, tra i quali primeggiava Giovanni Gili, nacque il “Bollettino”, organo ufficiale d’informazione del CAI Pianezza. Una delle più belle iniziative per stare a contatto con i soci e comunicare con loro. Grazie al “Bollettino”, che negli anni diventerà “Pera Mòra” in ricordo del Masso Gastaldi, oggi abbiamo una memoria storica ed un’inesauribile fonte di ricordi che altrimenti si sarebbero persi.

Scomparso Nino, Germano Graglia per vent’anni (dal 1985 al 2005) fu alla guida della Sezione, una delle più dinamiche della zona. Germano ha reso “grande” il CAI Pianezza che, nel corso della sua gestione, ha raggiunto il numero massimo di iscritti: 567, proprio nel 2005.

Vanno inoltre ricordate le innumerevoli attività di apertura e valorizzazione di palestre di arrampicata nelle nostre valli, grazie sia ai numerosi soci che negli anni si sono impegnati ma soprattutto alla forza trascinatrice di Germano. Fra tutte, le Rocce Baciasse, la Rocca Barale e soprattutto la “Via Intersezionale alla Sacra di San Michele”, a tutt’oggi la via più lunga della Valle di Susa.

Sono stati anni ricchi di personaggi, idee ed iniziative per il CAI Pianezza, in un perfetto mix di spirito di indipendenza e nello stesso tempo rispetto dei diritti altrui. Conclusa l’era “Graglia” (le modificate norme statutarie imponevano un cambio al vertice della Sezione), con le presidenze di Carlo Rabezzana (dal 2006 al 2012), di Giovanni Gili (dal 2012 al 2018) e dell’attuale Presidente Luca Borelli, la Sezione ha proseguito sul solco delle esperienze precedenti, mantenendo negli anni una ricchezza di iniziative e proposte.